DELLA VELOCITA' di DIO (=D)

 

"Una cosa però non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo."
2 Pietro (3,8)

 

Precursore relativistico, Pietro ci offre un buon indizio per meglio identificare uno degli attributi di D: la sua velocità.

Dal calcolo che effettueremo emergeranno alcune sorprendenti considerazioni.

Ma procediamo con ordine.

Come noto la Teoria della Relatività Speciale (che potrebbe benissimo chiamarsi Teoria dell'Assolutezza Speciale) postula appunto l'assolutezza delle leggi fisiche, riducendo tempo e spazio a meri parametri relativi ai diversi riferimenti. In particolare l'assolutezza della velocità della luce (c) per osservatori in moto relativo fa si che l'intervallo temporale tra due eventi venga valutato in maniera differente da ciascuno degli osservatori.

Il tutto è condito da sottili distinguo e paradossi ma, per farla breve, se D si muove con velocità v rispetto a Pietro, due eventi che per D sono temporalmente distanti Dt, sono per Pietro distanti Dt'=gDt, con g=boost factor o fattore di amplificazione, dato da:

il cui grafico è sotto riportato.

Ora, Pietro ci illumina circa il valore di g, affermando che 1 giorno di D (Dt=1) è come 1000 anni=ca 365.000 giorni (Dt'=365.000) e quindi Dt'/Dt=g=365.000.

Dalla definizione di g ne segue che:

e quindi v/c=0,999999999996247

ovvero v di D=0,999999999996247 volte la velocità della luce c, rispetto a Pietro

ovvero D, relativamente a Pietro (e quindi diremo a tutti noi), è più lento della luce di solo

0,000000000003753 c, pari a circa 4 metri/ora

 

Il fatto che D sia solo un pelino più lento della luce ci pone gravi difficoltà di rappresentazione grafica. Nel diagramma di boost bisognerebbe prolungare la curva blu, verso l'alto, di 5 chilometri e 110 metri per poter evidenziare l'incrocio tra g=365.000 e v/c=0,999999999996247.

Parimenti nel grafico sotto riportato (di enigmatico significato, lo ammettiamo, per i profani), abbiamo artatamente ridotto il boost di 110.000 volte (e la velocità di D, conseguentemente, del 6% ca) al fine di evidenziare in qualche maniera la dilatazione dei tempi. In realtà, per rispettare i dettami di Pietro, la quota "giorni all'orologio di Pietro quando l'orologio di D segna un giorno" dovrebbe essere aumentata di 110.000 volte ed essendo sul mio schermo di ca 70 mm diverrebbe 7,7 chilometri, decisamente incompatibile con la tecnologia informatica attuale. Notiamo per inciso che per far aumentare il boost di 110.000 volte basta ruotare la worlldline di D di pochissimo, approssimandola di più alla world line della luce.

Ma fin qui abbiamo analizzato solo la prima parte dell'affermazione di Pietro e cioè che davanti al Signore:

"un giorno (del Signore) è come mille anni (di Pietro)"

Che dire del seguito e cioè che:

"mille anni (del Signore) sono come un sol giorno (di Pietro)"?

Per il profano trattasi di evidente paradosso e mistero mentre per i cultori di SR (=Relatività Speciale) è un banale caso da manuale, perfettamente comprensibile nella logica dello spaziotempo Minkowskiano.

Sintetizzeremo osservando che se D ha velocità v rispetto a Pietro, Pietro avrà velocità -v rispetto a D. Con questo il gioco è fatto.

E' davvero sorprendente come un solo versetto di Pietro riesca a racchiudere in sè tutta la Relatività Speciale.

Ci chiediamo: ne era cosciente?

La Patafisica è la scienza...

 

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